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Scritto da Canicattini in Tour Servizio Civile Nazionale 2016/17   

I personaggi illustri di Canicattini Bagni
 Remarkable people from Canicattini Bagni

 

 

Giuseppe Agnello, nato il 5 Febbraio 1888 da Santo e Concetta Cultrera.  Nel 1913 conseguì la laurea in Lettere; insegnò materie letterarie nelle scuole medie di Adrano, Caltanissetta e Catania fino al 1916. Riprese l’insegnamento nel 1921 presso il ginnasio “T. Gargallo” di Siracusa, dove iniziò il suo impegno politico con l’iscrizione al Partito Popolare di Don Sturzo; il suo atteggiamento antifascista fece si che egli si allontanasse dall’insegnamento.

Nel 1943, dopo la caduta del regime fascista, fu nominato Provveditore agli Studi di Siracusa e nel 1948 divenne titolare della cattedra d’Archeologia Cristiana all’Università di Catania, ruolo che ricoprì fino al ritiro a vita privata nel 1963.
Numerose sono le sue pubblicazioni su eventi politici ed aspetti storici ed artistici della Sicilia, fra cui “Architettura Sveva in Sicilia” che, nonostante l’ostracismo mostrato dal regime fascista, fu premiata nel 1936 dalla Reale Accademia d’Italia.
Collaborò inoltre a prestigiose riviste specializzate (specie di Archeologia Cristiana e di Architettura) e diede notevoli contributi allo sviluppo di queste materie: fu il fondatore dei congressi nazionali di archeologia cristiana, il primo dei quali si svolse a Siracusa nel 1950, e dei quali fu presidente del comitato scientifico (1967-1975).

Morì a Siracusa il 28 Settembre 1976.
Nel 1986, a dieci anni dalla sua morte, il Comune di Canicattini Bagni, lo ha ricordato in due giornate, intitolandogli la Biblioteca Comunale.[1]


Giuseppe Agnello  was born on 5 February 1888, son of Santo and Concetta Cultrera. In 1913 he obtained the Bachelor’s Literature Degree; he taught literary subjects in many secondary schools (in Adrano, Caltanissetta and Catania) until 1916. In 1921 he began to teach again at the High School “T. Gargallo”  of Siracusa, where, meantime, he became a member of the Popular Party founded by Don Sturzo, starting his political commitment. His anti-fascist attitude was the cause of his stop from teaching.
In 1943, after the fall of the fascism, he became Director of Education and Christian Archeology Professor  at  the University of Catania since 1948 to 1963, when he retired to private life.
He published several titles about politic, history and art in Sicily, like “Swabian architecture in Sicily”, awarded by the Royal Italian Academy in 1936, despite the ostracism of the fascism.
He also wrote for many magazines (especially about Christian Archeology and Architecture), giving a strong contribute to the develop of these subjects: he founded the National Congress of Christian Archeology; the first one took place in Siracusa (1950). He also became the president of the scientific committee (1967-1975).

He died on 28 September 1976 in Siracusa.
Ten years later Canicattini Bagni reminded him naming the Town Library with his name: “Biblioteca Comunale Giuseppe Agnello”.

 

Santo Aiello (1899-1967), fu uno dei migliori scalpellini che operarono in paese.
Dotato di particolare abilità tecnica e di notevole estro creativo, fu l’unico, nella sua lunga attività di capomastro, a mantenere una certa coerenza stilistica di chiara ascendenza Liberty.

Dopo un breve periodo d’apprendistato a Palazzolo Acreide, cominciò giovanissimo a lavorare a Canicattini Bagni, concludendo la sua attività nel 1947, anno della sua emigrazione in Canada.
Fra i suoi numerosi lavori, il prospetto di Via Vittorio Emanuele 251, vero gioiello del Liberty siciliano, fu quello che consacrò definitivamente l’Aiello come artista originale, versatile e soprattutto moderno.[2]

 

Santo Aiello (1899-1967), was one of the best stonecutters in town he was gifted with very good technical skills and a big creativity.
He was the only one, during his long activity period, who maintained a stylistic coherence clearly inspired to the Art Nouveau.
After a short time as trainee in Palazzolo Acreide he began to work very young in Canicattini, ending his activity in 1947, when he moved to Canada.

Among his many artworks, the front of the building placed along Via Vittorio Emanuele (251) is a pearl of the Sicilian Art Nouveau: it made Aiello acclaimed as original, versatile and, primarily, modern artist.

 

Sac. Sebastiano Ajello nacque il 31 ottobre 1871 da Emanuele e da Vincenza La Rocca.
Terminate le scuole elementari fu avviato verso gli studi classici presso il Seminario arcivescovile di Siracusa dove si distinse per le sue capacità intellettuali; nel maggio del 1894 fu ordinato sacerdote.

Uomo di profonda cultura, fu per molti anni docente di lettere al Seminario di Siracusa e direttore della Biblioteca Alagoniana e collaborò a giornali e riviste varie.
Molto legato al paese, ne visse le vicende politiche e sociali per un cinquantennio, influenzando e talvolta imponendo, con la sua spiccata personalità, le scelte e gli orientamenti; la fama presso i concittadini, deriva al canico Ajello dalla sua monografia su Canicattini pubblicata nel 1907, nel “ Dizionario Illustrato dei Comuni Siciliani”.
Morì nel 1954.
A conclusione di questo rapido profilo, non possiamo non menzionare il suo merito maggiore, ovvero di essersi formato un’interessante biblioteca: bibliofilo dotto e appassionato, raccolse circa 4000 volumi che vanno dall’edizione del Cinquecento (le celebri Cinquecentine), a quelle del Novecento.[3]

 

Sebastiano Ajello, Church Minister, he was born on 31 October 1871, son of  Emanuele and Vincenza La Rocca.
After  the primary school he began to study at the Archbishop’s Seminary of Siracusa, where everyone could know his smartness; he became priest in 1894.
Man of culture, he was literature professor at the Seminary and director of the Alagonian Library for a very long time; he also wrote for numerous newspapers and magazines.
He was very attached to the town, living its political and social events for fifty years, influencing and sometimes forcing them thanks to his strong nature; he became famous after the publication of the “Illustrated Dictionary of the Sicilian municipalities” which contained a monograph about Canicattini (1907).
He died in 1954.
After this short presentation, it is impossible not to write about the greatest thing he made: his interesting personal library; he collected about 4000 books, some of which date back to 1500 (the famous “Cinquecentine”), while others are more recent (1900).

 

Arturo Basile, nato il 16 Gennaio 1914, trasferitosi all’età di nove anni a Torino con la famiglia, completò gli studi musicali con il diploma di oboe presso il conservatorio “G.Verdi” conseguito nel 1933.
Nel 1941 dopo l’esperienza militare, entrò a far parte dell’Orchestra Sinfonica dell’E.I.A.R. di Torino.

Il 20 maggio 1946, dopo aver vinto il concorso internazionale per giovani direttori d’orchestra, all’Accademia di Santa Cecilia, passò a Roma iniziando, nel campo operistico l’intensa attività che lo portò a collaborare con case discografiche,con importanti teatri italiani e stranieri e con famosi cantanti quali: la Callas, la Tebaldi, Di Stefano, Corelli e Del Monaco.

All’età di 54 anni, in seguito ad un tragico incidente stradale presso Vercelli, venne troncata la sua brillante carriera, alla vigilia di un importante incarico alla direzione della “Scala” di Milano, lasciando un segno profondo nella storia della lirica italiana. Il comune in sua memoria ha intitolato la scuola di musica “ Arturo Basile”.[4]

 

Arturo Basile was born on 16 January 1914, his family moved to Torino when he was 9; he studied oboe at the Music Conservatory “G. Verdi” until 1933, when he obtained the diploma. After an army experience, he joined the E.I.A.R. Symphony Orchestra of Turin.
He won the international contest for young conductors (St. Cecilia Academy) on 20 May 1946, then he moved to Rome, where his intense activity in the field of the Opera led him to collaborate with record companies, important theaters and famous singers like Maria Callas, Tebaldi, Di Stefano, Corelli and Del Monaco.
He died at 54 years old in a tragic car accident next to Vercelli: his bright career ended in this way just before he would become director of the “La Scala” of Milano. He left a valuable heritage in the history of the Italian Opera anyway.
Canicattini named its music school “Arturo Basile” to remind him.

 

Giovanni Boncoraggio, nato il 27 giugno del 1831. Suo padre Francesco, originario di Ragusa, si era stabilito agli inizi dell’Ottocento a Canicattini, perché aveva trovato nel vicino feudo Cardinali condizioni di lavoro a lui favorevoli; la madre, Anna Maria Mangiafico era invece di origini siracusane.
Giovanni, il primo di tre figli, fu il maggiore esponente del fenomeno del brigantaggio che caratterizzò tutto il territorio siracusano nel periodo successivo all’Unità d’Italia. Il fallimento economico della famiglia dovuto al passaggio di proprietà del feudo dal barone Carchici di Catania al barone D. Concetto Musso di Palazzolo,provocarono nel giovane Giovanni, uomo di notevole prestanza fisica, un forte risentimento nei confronti del barone Musso, che per tenerselo buono lo assunse come suo lacchè, facendolo, al momento opportuno arrestare e condannare a sette anni per furto con l’aiuto di falsi testimoni.

Tornato libero in seguito all’amnistia del 1860 decretata da Garibaldi, fu poi nuovamente arrestato e condannato nel 1864 a 10 anni di lavori forzati; dopo alcuni anni evase dal penitenziario di Palmeria e rientrato in paese su sollecitazione di alcuni briganti assunse il comando di una piccola banda che, sotto la sua guida, allargò il suo raggio d’azione a tutta la provincia di Siracusa; i furti e i sequestri, a volte accompagnati da delitti, furono davvero numerosi  finché, sorpreso dalle forze dell’ordine alla periferia di Carlentini, Boncoraggio fu costretto a fuggire e a rifugiarsi nella grotta “Cisternazza” in contrada Cavadonna, dove insieme ai suoi uomini fu catturato dai carabinieri.
Ritornò in paese dopo 33 anni di carcere per trascorrevi, serenamente, gli ultimi anni della sua vita; morì il 1 Aprile 1910 a Canicattini, dove è sepolto nella tomba di famiglia.
Su Boncoraggio il Professor Vincenzo Ficara ha scritto un libro dal titolo “Giovanni Boncoraggio e il brigantaggio siracusano”, nel quale narra le gesta di questo singolare e affascinante personaggio, finora un po’ trascurato da saggisti e storiografi.[5]

 

Giovanni Boncoraggio was born on 27 June 1831. His father, Francesco, was from Ragusa and he moved to Canicattini at the beginning of ‘800 to work in the Feud Cardinali; instead his mother, Anna Maria Mangiafico, was from Siracusa; he had two brothers.
Giovanni was the most important exponent of the brigandage in the area of Siracusa, right after the Unification of Italy. When the ownership of the feud passed from the Baron Carchici (from Catania) to the Baron D. Concetto Musso (from Palazzolo), Giovanni’s family started to become poor: for this reason he felt rage towards Musso, and as he was a man with a huge physical strength, Musso engaged him as his lackey. Then, with the help of false witnesses, Musso had him arrested for theft for seven years. In 1860, thanks to the Act of Oblivion ordered by Garibaldi he was released but in 1864 he was arrested again and sentenced to 10 years of hard labour.
Some years later he escaped from the prison of Palmeria; he came back to the town where he took the charge of a small brigand gang, which, under his leadership, extended its range of action throughout the whole district of Siracusa; there were a lot of robberies, kidnappings, sometimes murderers until the day Giovanni and his men were captured by Carabinieri in the “Cisternazza” cave (Cavadonna) where they were hiding.
Thirty-three years later he came back to Canicattini where he died on 1 April 1910. He is buried in his family’s crypt.
Professor Vincenzo Ficara wrote a book about him, naming it “Giovanni Boncoraggio and the syracusan brigandage”, telling us the life of this charming man, so far ignored by essayists and historians.

 

Teresa Carpinteri, nata il 4 Settembre 1907 da Francesco Consiglio e Clelia Alfieri. Teresa trascorse i primi anni a Canicattini Bagni, frequentando il liceo classico “T. Gargallo” a Siracusa e successivamente laureandosi in Lettere presso l’Università di Catania; si trasferì poi a Pisa per specializzarsi in Archeologia e Filologia e definitivamente a Roma per insegnare nei licei. Collaborò con  importanti riviste come  “La nuova antologia”, “La fiera letteraria”, “Video”. Pubblicò inoltre, diversi romanzi fra i quali “La signora di Belfronte”, “Dionea”, “L’Eringio” e “Le stelle dell’Orsa”, riscuotendo l’attenzione dei critici e l’approvazione dei lettori grazie alla particolare sensibilità artistica e alla solida padronanza della tecnica narrativa. Morì il 30 Ottobre del 1990 ad Anzio e fu sepolta a Siracusa nella tomba di famiglia, accanto all’amata madre. [6]

 

Teresa Carpinteri was born on 4 September 1907, daughter of Francesco Consiglio and Clelia Alfieri. Teresa spent her first years in Canicattini, studying classical subjects at “T. Gargallo” High School of Siracusa and then at the University of Catania where she obtained the Literature Bachelor’s Degree; afterwards she moved to Pisa, where she studied Archeology and Philology; then she transferred to Rome, having to teach in some high schools.
She collaborated with important magazines like “The New Antology ”, “The literary fair”, “Video” ; she also published several novels like “Lady from Belfronte”, “Dionea”, “L’Eringio” and “The stars of Dipper”, getting the reviewer’s attentions and the reader’s assents tank to her artistic sensibility and complete mastery of the writing technique.
She died on 30 October 1990 in Anzio; she was buried in her family’s vault in Siracusa beside her beloved mother.

 

Laura di Falco Carpinteri, nata il 3 Settembre 1910 a Canicattini dove  trascorse l’infanzia e intraprese i primi studi che continuò nel liceo classico “T. Gargallo” di Siracusa; si laureò nel 1932 in Filosofia alla “Normale” di Pisa con il massimo dei voti. Dopo la laurea si stabilì a Roma, dove insegnò presso gli Istituti Magistrali, dato che il regime fascista non consentiva alle donne di insegnare nei Licei; qui entrò in contatto con gli ambienti culturali più importanti.
Il suo esordio letterario risale al 1948 con la novella “La passeggiata a metà Aprile”, pubblicata sul quotidiano “La Nazione” di Firenze;  la fama però le giunse quando cominciò a collaborare al settimanale “Il Mondo”, una delle più prestigiose testate del dopoguerra.
Autrice di nove romanzi e oltre quaranta novelle, ha sempre incontrato il favore dei critici più severi come Eugenio Montale, Aldo Bocelli, Carlo Muscetta, Walter Mauro e Mario Sipala.
I temi da lei trattati furono sempre attuali nonostante il variare dei tempi come ad esempio i problemi giovanili, la condizione femminile, il degrado ambientale e la crisi della società moderna. Significativi anche i premi che le furono conferiti: il premio Savarese, il premio Sybaris Magna Grecia e il premio Vittorini. Laura Di Falco fu anche pittrice, le sue opere raffiguravano nature morte.
Si è spenta a Roma il 6 Febbraio 2002.[7]

 

Laura di Falco Carpinteri was born on 3 September 1910. She spent her childhood in Canicattini, where she began to study, then she attended at the “T. Gargallo” High School of Siracusa; in 1932 she got the Philosophy Bachelor’s Degree at the University “Normale” of Pisa, obtaining the highest rating. Subsequently she moved to Rome, where she taught in formation schools, because the fascism did not allow women to teach in high schools; there she met the most important cultural environments.
Her first work was the short story “The half-April promenade”, published by the daily newspaper “La Nazione” of Firenze in 1948. She became famous when she started to collaborate with the weekly magazine “Il Mondo”, one of the most eminent journal of the postwar period.
She wrote nine novels and more than forty short stories: notable reviewers like Eugenio Montale, Aldo Bocelli, Carlo Muscetta, Walter Mauro and Mario Sipala have always given her their approvals; her favourite topics were always current despite of the time changes: youth issues, women’s living conditions, environmental degradation and the modern society’s crisis. She also won some prestigious awards like the Savarese, the Sybaris Magna Grecia and the Vittorini.
She was a painter too: her artworks represent still lifes.
She died in Rome on 6 February2002.

 

Pasquale Carpinteri, nato nel 1902 da una delle famiglie più ricche dell’epoca, il “Cavaliere Pasqualino”, com’era conosciuto, dopo aver trascorso l’infanzia in paese, si trasferì alla morte del padre a Siracusa e poi a Catania, dove avviò una fiorente attività commerciale.
Ritiratosi dagli affari, a settant’anni maturò l’amore per la pittura che gli serviva forse per evadere dal mondo degli affari, quasi come una forma di compensazione spirituale; un motivo di ispirazione costante era rappresentato per il Carpinteri da Canicattini Bagni, il suo paese natio, una sorta di luogo dell’anima, sempre rivisitato e riscoperto, che gli forniva una inesauribile vena di immagini, tipi e prospettive, talvolta riprodotti in forme originali o fantasticamente elaborati.
Morì il 5 Novembre 1996.[8]

 

Pasquale Carpinteri, born in 1902, also known as “Cavaliere Pasqualino”; he was a member of one of the richest families at that time. He spent his childhood in town and, when his father died, he moved to Siracusa and then to Catania, where he opened a prosperous business activity.
At the age of 70, when he retired from business, his love for painting began to grow up, maybe to escape from reality, perhaps to become almost like a form of spiritual compensation; his constant source of inspiration was Canicattini, the beloved hometown, which was revisited and rediscovered every time in a different way and with different images, models and perspectives, some of which elaborated using eccentric and fantastic shapes.
He died on 5 November 1996.

 

Salvatore Lombardo Carpinteri, nacque nel 1812 e fin da giovane dimostrò inclinazione per il disegno. Laureatosi in Architettura all’Università di Catania nel 1837, fu costretto, per mancanza di mezzi finanziari, a ritornare nel suo paese; svolse la sua professione a Canicattini, interessandosi attivamente dei problemi economici e sociali del paese a cominciare dall’allargamento del territorio e dalla ricostruzione della Chiesa Madre, semidistrutta dal terremoto del 1848.
Il merito maggiore del Carpinteri è stato quello d’aver intuito i grandi vantaggi che sarebbero derivati dalle campagne circostanti, dall’utilizzo delle acque del Cardinali, che il barone Musso sfruttava abusivamente per irrigare i suoi terreni.
Morì nel 1879.
Una lapide sulla facciata della casa natia in via XX Settembre e la dedica dell’Aula Consiliare, di recente costruzione, sono la testimonianza di riconoscenza della cittadinanza nei confronti di un benemerito cittadino che mise al servizio della collettività la sua alta professionalità.[9]

 

Salvatore Lombardo Carpinteri was born in 1812 and, since he was just a kid, he showed his talent for drawing. In 1837 he got reached the Architecture Degree at the University of Catania, right before moving  back to his hometown, because he did not have enough money to stay there.
He worked in Canicattini, paying attention to its social and economic problems, from the expansion of its area to the restoration of the Mother Church, which had been destroyed by the earthquake in 1848. His most important merit was to understand the great benefits that would be derived from the surrounding countrysides and from the utilization of the water carried by the River Cardinali, which was illegally used by the Baron Musso to irrigate his lands.
He died in 1879.
A stone on the front of his native home in Via XX Settembre and the Town Council Room dedicated to him prove the gratitude of the population towards an eminent citizien who put his professionality available to the community.

 

Salvatore Carpinteri, nacque l’8 Aprile 1927. Da giovane si trasferì a Roma, intraprendendo gli studi classici che completò poi all’Università di Catania, dove nel 1955 si laureò in Lettere con una tesi in Archeologia Cristiana; nel 1956 ritornò a Roma per frequentare la specialistica in Archeologia Cristiana.
Nel 1960 seguì il corso di perfezionamento sul Teatro Antico presso l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa; insegnò poi presso la Scuola Media e il Liceo Scientifico di Canicattini.
Si interessò anche alla pittura e alla poesia con risultati lusinghieri, infatti pubblicò le seguenti raccolte: “I templi sulla spiaggia”, “Poesia”, “Viaggio nella memoria”, “La favola breve”,  “Il roseto dell’Immacolata Vergine Madre di Dio”, “La selva dell’amore sacro”, “Vento di Maggio”.
Vasta è anche la sua produzione pittorica; ha esposto a Milano, Varese, Brescia e Siracusa.
È morto a Siracusa il 2 Marzo 1992.[10]

 

Salvatore Carpinteri was born on 8 April 1927. He was young when he moved to Rome to study classic subjects, completing his course in 1955, when he graduated at the University of Catania with a thesis about the Christian Archeology; in 1956 he came back to Rome to attend a master about the same subject.
In 1960 he attended the Ancient Theater advanced course at the Ancient Drama Institute of Siracusa. Then he taught at the secondary school and at the high school here in Canicattini. He was also interested in painting and in poetry getting gratifying results since he published collections like “The temples on the beach”, “Poetry”, “A trip down memory lane”, “A short fable”, “The Immaculate Virgin Mother of God’s rose garden”, “The wood of the Sacred Love”, “Wind of May”.
He also left a large painting production, exhibiting it in Milan, Varese, Brescia and Siracusa.
He died on 2 March 1992, in Siracusa.

 

Antonio Cianci, nato nel 1891, già da piccolo lasciò il paese per entrare nell’Ordine Francescano dei frati Minori Conventuali, per cui molti Canicattinesi hanno saputo della sua esistenza attraverso le riproduzioni, della “Scuola di Atene” di Raffaello e dell’”Assunta” del Tiziano, da lui eseguite su commissione degli emigrati d’America, che si trovano rispettivamente nella sala del sindaco in Comune e nell’abside della Chiesa Madre.
Svolse la sua attività artistica a Messina nella chiesa di Sant’Orsola, a Palermo nelle chiese di San Francesco e del Sacro Cuore della Noce e a Louiseville (Canada) nella chiesa di Sant’Antonio.

Oltre  a composizioni a carattere sacro, realizzate con la tecnica ad encausto, la sua produzione pittorica, comprende riproduzioni di opere classiche, nature morte, paesaggi e soprattutto ritratti.
Morì nel 1976.[11]

 

Antonio Cianci was born in 1891, leaving the town very soon to become a member of the Franciscan Order of the friars Minori Conventuali; many people from Canicattini know him thanks to his “Scuola di Atene” (by Raffaello) and the “Assunta” (by Tiziano) replicas, painted fulfilling the desire of the emigrans, placed respectively in the mayor’s room in the city hall and  in the apse of the Mother Church.
He performed his artistic activity in Messina (church of St. Orsola), Palermo (churches of St. Francesco and Sacro Cuore della noce) and in Louiseville, Canada (church of St. Antonio).
In addition to sacred works made with the encaustic technique, his production also includes classics replicas, still lifes, landscapes and, mostly, portraits.
He died in 1976.

 

Salvatore Cianci, nato nel 1921. Seguendo le orme del padre, si laureò in Medicina specializzandosi in Ostetricia e Ginecologia; intraprese la carriera universitaria diventando ben presto libero docente e successivamente professore ordinario e direttore della II clinica dell’Università di Catania.
Membro di numerose società medico-scientifiche nazionali ed internazionali, fu un attento studioso e ricercatore scrupoloso, in particolare, sui tumori dell’apparato genitale femminile, lasciando sull’argomento numerose pubblicazioni dall’alto livello scientifico.
Oltre ad essere un professionista serio e coscienzioso, il Prof. Cianci fu un uomo molto disponibile e di grande generosità, come hanno potuto verificare molti dei Canicattinesi che hanno avuto rapporti con lui, non solamente professionali.[12]

 

Salvatore Cianci was born in 1921. Like his father had done before, he graduated in Medicine with a master in Obstetrics and Gynecology; he began to teach in Universities, becoming soon professor and director of the II Hospital Department of the University of Catania.
As a member of several national and international medical societies, he was a careful studious and a scrupulous researcher, particularly about the female genitals cancer, leaving a large number of high scientific level publications concerning this topic.
In addition to being a serious and conscientious worker, Prof. Cianci was a very generous and helpful man, as many people from Canicattini know, having been his friends as well as his patients.

 

Salvatore Cultrera, nacque il 20 Settembre 1921 da Giuseppe, mastro muratore, e Teresa Cianci detta “a Masciuvarina” (soprannome che significa figlia di mastro Avarino), la quale gestiva un piccolo negozio di articoli da regalo. Finita la scuola elementare i genitori decisero di ritirare il figlio dalla scuola per mandarlo a bottega ad imparare il mestiere di mastro muratore e scalpellino; iniziò il suo apprendistato sotto la guida del fratello maggiore Antonino, già apprezzato in questo settore.
È stato l’ultimo dei grandi scultori che si formarono nelle botteghe degli scalpellini, presenti ed attive nel nostro paese, soprattutto nel periodo tra le due guerre; le sue abilità e le sue indubbie qualità, affinate dall’esperienza, dalla continua ricerca e da uno studio personale sulle opere degli artisti famosi, gli permisero ben presto di padroneggiare con accurata professionalità vari materiali (legno, marmo, pietra da taglio), e di cimentarsi anche con buoni risultati, nella pittura.
Numerosissime le sue opere scultoree sia a Canicattini che nei vari paesi della Sicilia, riscontrabili nelle decorazioni delle facciate, delle cappelle, delle tombe e delle Chiese; sue sono le pitture dell’abside della Chiesa Madre e di numerose volte di abitazioni private.[13]

 

Salvatore Cultrera was born on 20 September 1924, son of Giuseppe, master mason, and teresa Cianci, also known as “a Masciuvarina” (this nickname means “daughter of master Avarino”), who managed a little gift shop. His parents decided to retire Salvatore from studies right after he had finished the primary school, because they wanted him to become a master mason and a stonecutter; so, he started his apprenticeship with the help of his elder brother Antonino, who was already famous in this job sector.
Salvatore has been the last of the great sculptors from Canicattini, which developped their art especially during the period between the two World Wars; he worked in a very professional way, using several materials (wood, marble, freestone) thanks to his skills and talents, as well as his studies and researches about famous artists. He also obtained good results as a painter.
Nowadays there are a lot of his works both in Canicattini and in many town around Sicily: front ornaments, chapels, tombs and churches; he also painted the apse of the Master Church and numerous vaulted roofs of private houses in town.

 

Nello Gionfriddo, nato a Canicattini Bagni il 22 marzo 1929, Nello Gionfriddo (all’anagrafe Sebastiano) è stato tra gli intellettuali più rappresentativi nella storia del paese. Compiuti gli studi classici, conseguì anche l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole elementari, ove si rivelò attento e sensibile alle condizioni degli umili, promovendo iniziative per favorirne il miglioramento delle condizioni attraverso l’esercizio di una cultura che non era solo nozionistica, ma tendeva all’acquisizione di una consapevolezza del ruolo di ciascuno attraverso un’attiva partecipazione alla crescita socio-culturale della comunità.

Possiamo affermare, senza timore di smentita, che quando nella seconda metà degli anni ’60 nella scuola italiana si faceva conoscere la scuola di don Milani a Barbiana, Nello Gionfriddo fu un pioniere perché aveva già anticipato e sperimentato quel metodo, allorché ogni mattina, con la sua Fiat Topolino, andava a prelevare i bambini residenti nelle contrade tra Canicattini, Palazzolo e Noto per riunirli in una pluriclasse ospitata in una delle masserie del territorio. Era l’esperienza di una scuola rurale, ove il contatto con la natura e con la vita reale delle famiglie favoriva un approccio nuovo e disincantato al sapere.

Se questa fu la sua missione professionale, altrettanta attenzione merita il suo impegno nei confronti della comunità canicattinese. Attento, come si è detto, ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione, esercitò la sua azione attraverso un’intensa e proficua attività, tessendo reti di collaborazioni che spaziavano dalla cultura alla politica. Riservato nell’indole, ma solido nelle sue convinzioni, si attirò l’amicizia e la stima di molti intellettuali, operatori culturali e politici, con alcuni dei quali collaborò, tra cui spiccano Antonino Uccello, Michele Pantaleone, Leonardo Sciascia, Wolfango Intelisano, Rosa Balistreri, Renato Guttuso, Lelio Basso, Salvatore Corallo, Emanuele Macaluso e altri.

Parallelamente non va dimenticato il ruolo che egli ebbe nell’animazione culturale del paese. Si deve a lui infatti l’apertura della prima libreria, divenuta negli anni ‘50 un vivace cenacolo di intellettuali e studiosi provenienti anche da fuori paese. Sua l’iniziativa, in collaborazione con la locale comunità cattolica, dei cineforum che rappresentarono fervide occasioni di approfonditi dibattiti sulla società allora in profondo cambiamento, come emergeva soprattutto dai film di Ingmar Bergman e del Neorealismo italiano, che egli procurava con certosina attenzione e puntualità. 

Per la sua intensa attività gli fu attribuita la presidenza del Circolo di Cultura, in seno al quale fu fecondo animatore di conferenze, mostre d’arte, incontri, rappresentazioni teatrali e recital, arricchendone la biblioteca e facendovi pervenire le più prestigiose testate giornalistiche letterarie, oltre ai quotidiani e periodici nazionali e locali.

Abbracciato successivamente l’impegno politico, aderì al Psiup (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria) e poi al Pci (Partito Comunista Italiano), mostrando quelle doti di oculatezza e lungimiranza che gli procurarono la stima anche di coloro che non ne condividevano le posizioni ideologiche. Egli riteneva infatti che l’intesa per il conseguimento del bene comune dovesse prevalere e superare gli steccati ideologici. In tale contesto, eletto consigliere comunale e poi assessore, la sua attività spaziò in tutti i campi che il ruolo pubblico richiedeva, ma soprattutto si prodigò per la crescita culturale del paese, proponendo nel 1971 l’istituzione di una Biblioteca comunale.

Questa però prese corpo nel 1979 – quando Nello Gionfriddo fu eletto assessore per la Pubblica Istruzione – divenendo il cuore pulsante dell’attività culturale canicattinese e rappresentando oggi il naturale proseguimento del ruolo precedentemente svolto dal Circolo di Cultura “Dante Alighieri” che nel corso degli anni recenti ha cessato la sua attività.

Instancabile studioso e scrittore, Nello Gionfriddo fu autore di numerosi saggi che meriterebbero di essere recuperati e pubblicati. Fu tra i fondatori del periodico locale “La voce di Canicattini”, ma qui il suo apporto fu purtroppo breve perché morì, dopo un lungo periodo di sofferenze, il 18 maggio 1995 all’età di 66 anni.[22]

 

Don Vincenzo Miano nacque il 28 Giugno 1910, primo di quattro fratelli. Il padre Salvatore (Don Turiddu u pipiddu) di mestiere faceva il calzolaio e del suo primogenito sognava di fare un ingegnere; la madre, Maria Ciarcià, aveva un fratello sacerdote, che però non ebbe alcuna influenza sulla futura vocazione religiosa di Vincenzo, il quale a soli dieci anni e con non pochi sacrifici da parte dei genitori, fu messo a studiare nel Collegio Salesiano di Catania, affinché ricevesse una solida formazione intellettuale e morale, sebbene il padre non avesse rinunciato al suo progetto e coltivasse il segreto proposito di fargli cambiare idea a tempo opportuno. Ma Vincenzo, anche se sinceramente addolorato di non poter assecondare la volontà del genitore, ascoltò soltanto l’imperiosa voce del proprio animo e volle continuare gli studi presso la Congregazione Salesiana, studi che poi proseguirono nell’Università Gregoriana di Roma, dove nel 1930 si laureò dapprima in Filosofia e cinque anni dopo in Teologia.
Il 5 agosto 1934 ricevette l’ordinazione sacerdotale nella Chiesa Madre di Canicattini Bagni dall’allora arcivescovo di Siracusa, Monsignor Baranzin; successivamente insegnò nella Pontificia Salesiana di Torino e poi per molti anni in quella di Roma, dove rimase fino alla morte, avvenuta il 28 Giugno 1980.
Del suo lavoro restano documenti importanti quali “Il dialogo con i non credenti” e “Studio sull’Ateismo e formazione al Dialogo”; fra le numerose pubblicazioni a carattere filosofico e teologico degni di menzione sono “Problemi di Gnoseologia e Metafisica”, “Problematicismo e Educazione”, “Il problema della Fede”.[14]

 

Don Vincenzo Miano was born on 28 June 1910 as the eldest son of four brothers.His father Salvatore (Don Turiddu u pipiddu) was a shoemaker and his dream was Vincenzo to become an engineer. His mother, Maria Ciarcià, had a priest as her brother, who, however, did not have any influence on Vincenzo’s future religious choices; when Vincenzo was only 10 years old, helped by his parents, he began to attend at the Salesian School of Catania, so that he could receive a solid moral and intellectual education, although Salvatore had not renounced to his dream, having the secret intention about to change Vincenzo’s mind at the right time. But Vincenzo, although he was sincerely saddened of being unable to satisfy his father’s desire, listened only to the strong voice of his soul, continuing his studies until 1930 when he graduated first in Philosophy and five years later in Theology at the Gregorian University of Rome.
On 5 August 1934, he got the priestly ordination from the Archbishop Maranzin in the Mother Church of Canicattini; afterwards he taught at the  Salesian Pontificals of Turin and Rome, where he stayed until his death (28 June 1980).
He left important writings like “A conversation with the atheists” and “Study on atheism and dialogue formation ”; among his numerous philosophical and theological publications, “Metaphysical and Epistemological problems”, “Problematicism and Education”, “The faith’s problem” deserve to be nominated.

 

Michele Morale, nato nel 1874. Spirito eclettico, si interessò di pittura, scultura e musica; la sua vera passione fu però la matematica, disciplina verso cui dimostrò una notevole predisposizione, svolgendo dopo la laurea attività di ricerca e pubblicando diversi testi matematici.

Professore presso il liceo classico “T. Gargallo” di Siracusa, ne divenne successivamente preside.
Morì nel 1937.[15]

 

Michele Morale was born in 1874 with an eclectic soul, dealing with painting, sculpture and music; but his true passion was the math, discipline to which he had a very big talent, becoming, after his degree, a researcher who published several math books.
He was also a teacher, at the “T. Gargallo” high school of Siracusa, and subsequently he became its headmaster.
He died in 1937.

 

Mario Daniele Partexano, nacque nel 1637 da Niccolò Daniele, VII Barone di Canicattini (per investitura del 7 Luglio 1636) e da Eleonora Partexano; divenne VIII Barone di Canicattini il 10 Gennaio 1669; su questo vasto feudo rifondò il nucleo del paese aggiungendo il nome Bagni (che esisteva fin dal secolo XVI e che deriva dal feudo omonimo), è per questo motivo ottenne il titolo di I Marchese di Bagni dal Re Carlo II il 20 Dicembre 1680; nel 1673 ottenne anche il “mero e misto impero”, vale a dire la libertà di amministrare la giustizia nel suo feudo.
Sposò Anna Pallavicino e Cordova dalla quale ebbe nove figli.

Morì a Canicattini il 21 Marzo 1719, come risulta dal registro dei morti di quell’anno esistente presso la chiesa Madre.

Il 21 Agosto 2015 la città di Canicattini Bagni ha ricordato la sua fondazione avvenuta il 21 Luglio 1682, intitolando al suo fondatore una strada nel cuore del centro storico cittadino, nello stesso luogo dove nacque il primo nucleo del borgo, tra via Regina Elena e via Principessa Jolanda, davanti alla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.[16]

 

Mario Daniele Partexano was born in 1637, son of the VII Baron of Canicattini, Niccolò Daniele (Baron from 7 July 1636) and Eleonora Partexano; he became the VIII Baron of Canicattini on 10 January 1669; then he refounded the heart of the town on this large area, adding to its name the word Bagni (it was derived from the homonym feud, which had existed since the XVI century)and, for this reason, King Carlo II gave to him the noble title of I Marquis of Bagni on 20 Dicember 1680; in 1673 he also got the “mero e misto impero”, that was the actual freedom to manage the justice inside his feud.
He married Anna Pallavicino and Cordova, having nine sons from her.
He died in Canicattini on 21 March 1719, as it is written in the Mother Church’s death register of that year.
On 21 August 2015 Canicattini Bagni has commemorated its foundation (21 July 1682), titling to the founder a street placed in the heart of the old town,  the same place where had risen the first core of the village, between via Regina Elena and via Principessa Jolanda, in front of the Church of the “Holy Souls  in Purgatory” .

 

Pietro Pernice nacque il 13 Marzo 1904 a Scordìa (CT). Dotato di particolare predisposizione per la musica, fu indirizzato fin da piccolo agli studi musicali che lo portarono, giovanissimo, a diplomarsi in clarinetto. Dopo aver vinto a ventidue anni il concorso  per l’assunzione nell’Orchestra Sinfonica dell’EIAR (l’odierna RAI) intraprese un’ intensa attività concertistica; durante una tournèe in Argentina fu scritturato come primo clarinetto nell’orchestra sinfonica di Rio De Janeiro.
Rientrato nel 1933 in Italia, si stabilì a Siracusa dove ricoprì l’incarico di clarinetto solista e vicedirettore nella locale banda musicale; finita la guerra si trasferì a Canicattini Bagni assumendo la direzione della Banda Municipale e della Scuola di Musica, incarico che mantenne fino alla morte avvenuta il 6 Febbraio 1983.

Il Maestro Pernice fu abile arrangiatore e fine compositore, come testimoniano la sua ricca produzione, e gli innumerevoli riconoscimenti ufficiali attribuiti alle sue composizioni originali per banda; della sua copiosa e varia produzione musicale, in gran parte conservata in un fondo presso la biblioteca di Canicattini Bagni, ricordiamo i famosi “Canzonieri” e soprattutto le numerose marce alcune delle quali come “Alba radiosa” e “Rose rosse” premiate con medaglia d’oro in concorsi nazionali.[17]

 

Pietro Pernice was born on 13 March 1904 in Scordia (district of Catania). He obtained very soon a clarinet diploma, thanks to his excellent talent added to his studies. When he was 22 he won the EIAR (now it is known as RAI) recruitment competition to become a member of its Symphony Orchestra, so he began an intense work based on concerts; during a tour in Argentina he was engaged by the Rio De Janeiro Symphony Orchestra as first clarinet.
He came back to Italy in 1933, moving to Siracusa where he became the deputy director as well as the solo clarinet of the local band; after the World War II he moved to Canicattini Bagni, becoming director both of the the Town Band and the School of Music, until his death on 6 February 1983.
Master Pernice was a skillfull arranger and composer, as witnessed both by his rich production and by the many awards won thanks to his compositions for the band; among his copious and varied musical production, largely preserved at the public library, we could mention the famous “Song Books” and, above all, the numerous marches like “Alba radiosa” and “Rose rosse”, awarded with the gold medal in national contests.

 

Don Rosario Pitruzzello, nato a Melilli il 3 Novembre del 1923. Entrato in seminario a 13 anni, dopo aver compiuto gli studi in teologia fu ordinato sacerdote il 29 Giugno 1951 da Monsignor Ettore Baranzini; il suo primo incarico fu quello di Vice-Parroco nella Chiesa Madre di Vittoria, dove rimase fino al 1956 quando, divenuta Ragusa diocesi autonoma, dovette ritornare a disposizione del vescovo di Siracusa.

Don Rosario fu mandato dapprima a Floridia e quindi a Cassaro dove gli venne affidata la parrocchia e dove rimase fino all’Ottobre del 1963, quando fu trasferito a Canicattini Bagni come parroco della Chiesa di Maria SS Ausiliatrice in sostituzione di Padre Gallo passato al sacro Cuore di Siracusa.

Nel Settembre 1966 divenne titolare della parrocchia Santa Maria Degli Angeli dove ha esercitato il suo mandato fino alla morte avvenuta il 30 Luglio 2013.

Padre Pitruzzello è stato un religioso di spiccata sensibilità e di bontà non comune; per rendere omaggio alla sua persona, il 29 Agosto 2013 l’Amministrazione Comunale, in occasione del Trigesimo della scomparsa ha voluto cambiare la denominazione del “Ronco Matrice” in “Ronco Don Rosario Pitruzzello”.[18]

 

Father Rosario Pitruzzello was born in Melilli on 3 November 1923. He began to attend at the seminary at the age of 13 and, at the end of his studies, he was ordered priest by the archbishop Ettore Baranzini, on 29 June 1951; His first duty was as deputy priest at the Mother Church of Vittoria, where he remained until 1956, when the bishopric of Ragusa become autonomous, so he had to come back under the orders of the bishop of Siracusa.
Then he was first in Floridia and then in Cassaro where he had his own church, staying there until October 1963, when he was transferred to Canicattini Bagni to become the minister at the church of Maria SS Ausiliatrice, in place of Father Gallo, which had been relocated to the Sacred Heart of Siracusa.

In September 1966 he became priest at the Mother Church where he exerted his mandate until his death on 30 July 2013.

Father Pitruzzello has been a religious with an uncommon kindness and sensitivity; on 29 August 2013, 30 days after his death, the Municipal Administration changed the name of the street “Ronco Matrice” with “Ronco Don Rosario Pitruzzello”  to pay an homage to him.

 

Paolo Rio nacque il 2 Marzo 1892. Scrisse le prime poesie intorno ai 17 anni, mentre studiava al Seminario di Moncalieri, prediligendo come soggetti Dio e la religione e poi la bellezza; nel 1910 pubblica “Sgorbi e scarabocchi” e alcune novelle umoristiche, ad esempio “Come fu che mi sposai”. Molte sono le poesie dedicate a diverse fanciulle, spesso dedicava i suoi versi anche a poeti e scrittori come Giosuè Carducci e scriveva su personaggi siracusani.

Si laureò nel 1917 in Legge a Catania e nel 1921 in Lettere a Palermo; insegnò italiano e latino al Liceo Classico di Siracusa; nel 1940 fu nominato Preside del Liceo Scientifico “Corbino ” di Siracusa; professore esemplare tutto fervore di iniziative e di proposte, pubblicava articoli e partecipava attivamente ad ogni manifestazione della scuola.

I suoi ideali erano la Famiglia, la Scuola e la Patria; per questi motivi aderì al fascismo svolgendo un ruolo di primo piano in quanto ricoprì la carica di addetto stampa del Partito. Nel 1943 quando gli inglesi arrivarono in Sicilia lo fecero prigioniero e lo rinchiusero nel campo di concentramento di Padula; fu liberato solo nel settembre 1945 dopo un processo che lo vide assolto da ogni accusa e reintegrato nella carica di preside nel liceo.

Morì a Ragusa il 28 Maggio 1956 mentre presiedeva la Commissione per il Concorso Magistrale.[19]

 

Paolo Rio was born on 2 March 1892. He wrote his first verses  at the age of 17, while he was studying at the Seminary of Moncalieri, preferring as his favourite models God, the religion and the beauty; in 1910 he published “Scrawls and Scribbles” and some humorous stories, like “How it was that I got married”. He usually dedicated his poems to several women, to other poets and writers like Giosuè Carducci, and to some personalities from Siracusa too.

In 1917 he graduated in Law in Catania and in 1921 he also obtained the Bachelor’s Literature Degree in Palermo. He taught Italian language and Latin at the Classic High School of Siracusa; in 1940 he became headmaster at the Scientific High School “Corbino” of Siracusa; he was an exemplary teacher , full of initiatives and proposals; he also published articles, participating actively in every manifestation of the school.

His ideals were the Family, the School and the Motherland; for these reasons he joined the Fascism playing a very important role, as he was a press officer of the party. In 1943, when the British Army came to Sicily he was arrested and enclosed at the concentration camp of Padula;  he was released in September 1945 after a legal trial which discharged him from every indictment, and then he was reinstated as headmaster of the high school.

He died in Ragusa on 28 may 1956 while he was the president of the Commission for the Teacher Training School Competition.

 

Giuseppe Sudano, nato nel 1906. Artigiano di notevole talento nella lavorazione del ferro battuto, si formò nell’officina paterna, molto attiva nei seguenti ambiti: lavori di maniscalco, produzione di attrezzi agricoli, riparazione di oggetti di precisione (bilance, fucili), installazione d’impianti idrici e realizzazione di ringhiere, cancelli, porte, lampadari, ecc; per questi ultimi lavori il Sudano mostrò una particolare inclinazione raggiungendo ben presto un’abilità tecnica che gli permise di eseguire opere di pregevole fattura e sempre in armonia con lo stile della struttura architettonica destinata a riceverle.

Oltre ai numerosi cancelli per le cappelle funerarie del cimitero storico, i suoi lavori in ferro battuto si trovano incorporati nelle più importanti costruzioni del paese: il Municipio, l’Istituto Sacro Cuore, la Cassa di Risparmio, il palazzo Ruscica di via Vittorio Emanuele ed inoltre nei cimiteri di alcuni paesi limitrofi (Solarino, Floridia).

Morì nel 1967.[20]

 

Giuseppe Sudano was born 1906. He was a skillful craftsman, expert in wrought iron processing. He started to work in his father’s workshop, which was active in the production, the installation and repair of items belonging to several areas: horseshoes, agricultural tools, precision objects (scales, guns), waterworks, railings, gates, doors, chandeliers etc; especially about these last kind of works, Sudano had his best talent, added to an excellent technique, thanks to which he could make fine works, which were always in harmony with the architecture of the building that had to receive them.
His wrought iron works are integrated in the most important buildings of the city: the town hall, the Sacred Heart Institute, the saving bank, the Ruscica’s palace (Via Vittorio Emanuele), including several gates for the chapels of the historic cemetery and for some nearby towns churchyards (Floridia, Solarino).

He died in 1967.

 

Antonino Uccello nacque il 13 Settembre 1922. Ebbe un’infanzia difficile e travagliata per la morte precoce del padre; il nonno materno, alle cui cure fu affidato e che egli poi ricorderà nelle sue opere, dovette, senza dubbio influenzare la sua personalità. Avviato agli studi classici (trascorse qualche anno in seminario),si fece notare dai suoi insegnanti per le capacità intellettuali e per le ricche letture di poeti fra i quali spiccavano Montale e Quasimodo.

Nel  1944 convolò a nozze con Anna Caligiore, poi costretto dai tempi dovette lasciare la Sicilia e trasferirsi in Lombardia. Gli anni del dopoguerra, caratterizzati da un notevole risveglio culturale, rappresentano il momento decisivo della sua formazione; da questo momento ebbero inizio faticose attività di ricerca, finanziate a sue spese, per salvare un patrimonio etnografico che andava scomparendo e che sarebbe stato definitivamente cancellato se egli non avesse dato vita al grandioso lavoro di recupero e di sistemazione nella sua Casa-Museo. Le vicende entusiasmanti di tale straordinaria avventura sono narrate nel libro postumo “La casa di Icaro” contenente più dettagliate informazioni.

Uccello morì il 29 Ottobre 1979. È sepolto a Canicattini Bagni.[21]

 

Antonino Uccello was born on 13 September 1922. His childhood was sad and hard due to the death of his father;  his maternal grandfather took care of him, (Antonino reminded him in his works) influencing his personality. He began to study classics (he spent some years in a seminary) and his teachers appreciated him for his cleverness added to his significant poets reading, like Montale and Quasimodo.

In 1944 he married Anna Caligiore, then, forced by the dark times, he had to move to Lombardy. The postwar period is the key moment of his education, being characterized by a strong cultural awakening;  from  this time he began strenuous activities, paid by himself, to save an ethnographic heritage which was about to become exint if he had not given birth to this great work of recovery and placing in his house-museum. The exciting events happened during this extraordinary adventure are related in the posthumous book “Icaro’s house”, in which there are more detailed informations.

Uccello died on 29 October 1979. He is buried in Canicattini Bagni.

 

__________________________ 

[1] Bartolo Mozzicato, Canicattini Bagni Tra storia e ricordi, 2001.

[2] Ibidem.

[3] La voce di Canicattini, Gennaio 1992, Pag 5.

[4] www.siracusanews.it, sito janiattini.it.

[5] Giuseppe Aloisio, Gazzetta di Siracusa, 29 Gennaio 1986,Pag 13.

[6] Paola Cappè, Il Fondo Librario “Laura e Teresa Carpinteri”, Ottobre 2008.

[7] Vincenzo Ficara, La Voce di Canicattini, Marzo 2002, Pag 3.

[8] Vincenzo Ficara.

[9] Bartolo Mozzicato, Canicattini Bagni Tra storia e ricordi, 2001

[10] Michele Mozzicato, La Voce di Canicattini, Dicembre 2002, Pag 3.

[11] Bartolo Mozzicato, Canicattini Bagni Tra storia e ricordi, 2001.

[12] Ibidem.

[13] La Voce di Canicattini,Settembre 2010,Pag3.

[14] Salvatore Reale,La Voce di Canicattini, Settembre 2004, Pag 3.

[15] Bartolo Mozzicato, Canicattini Bagni Tra storia e ricordi, 2001

[16] Vincenzo Ficara, La Voce di Canicattini, Giugno 1994.

[17] Bartolo Mozzicato, La Voce di Canicattini, Marzo 2002,Pag 3.

[18] Salvatore Mozzicato, La Voce di Canicattini, Settembre 2013,Pag 4.

[19] Vincenzo Ficara, La Voce di Canicattini, Settembre 2001, Pag 3.

[20] Bartolo Mozzicato, Canicattini Bagni Tra storia e ricordi, 2001.

[21] Vincenzo Ficara, Provincia di Siracusa, Gennaio-Febbraio 1982.

[22] Paolo Amato

 

 

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